Nathaniel Hawthorne nasce a Salem nel 1804. Molto si è detto di una delle figure letterarie più significative del panorama americano ma, come prevedibile, ciò che intriga maggiormente di un autore non è la carrellata clasica delle sue opere quanto i contrasti interiori che ne caratterizzano la produdittività.
Per quanto concerne Hawthorne, questi cresce in una famiglia di militari e con l'esempio di una figura femminile molto remissiva e tradizionalista. Hawthorne si forma circondato da donne e da queste assimila un certo senso di femminilità, di capacità di ascolto, di riflessione interiorizzata. Elementi che lo connotano in moltissimi saggi dedicatogli. Cosa spinse Hawthorne alla chiusura? Alla timidezza? Certamente una certa nota carattteriale del tutto peculiare ma, anche, uno scomodo retaggio personale, un fardello psicologico che lo bloca e lo costringe al senso di colpa (lostesso che proverà la sua eroina più celebre Hester Prynne nel suo celebre romanzo The Scarlet Letter).
Retaggio culturale scomodo perché Nathaniel Hawthorne scopre in tenera età di essere il discendente di uno dei firmatari del massacro di Salem che aveva condannato per sctregoneria centinaia di donne ( in relazione al processo di Salem si uò dire che studi successivi, vedevano il fenomeno legato ad un parassita dei cereali che, ingerito, provocava effetti collaterali, e che contribuirono a generare uno stato di angoscia diffusa sulla quale si poggiò la superstizione e la condanna). Hawthorne scopre questo peccato origine in seno alla propria discendenza e somatizza mortalemnte il sentimento di colpa, interrogandosi per tutta la vita di come si potesse espiare un peccato, di cosa fosse peccare... senza però riuscirci. Questo sentimento lo spinge alla scrittura come una sorta di modo per scoprirsi agli occhi della collettività ma non riesce a prendere davvero le distanze dal luogo comune e dal comune senso civico. La figura della donna rimane quasi un mistero, si coglie in Hawthorne un'apertura verso la figura femminile, egli stesso dipinge tratti caratteriali delle sue eroine sempre molto dicisi, molto estranei e forti nelle proprie scelte ma non le rende mai davvero felici. Sia nel caso di Hester che nel caso di Miriam (eroina di The Marble Faun) egli opera una decsrizione femminile volta all'emancipazione dai canoni e ruoli che la società imponeva al gentil sesso ma le fa vacillare e cadere nelle insidie del peccato. Stremandone, quasi, la volontà interiore. Tutte donne che richiamano l'immaginario della percezione femminile nei propri tratti e colori brune come le mezzosangue di Cooper) e richiamanti l'emancipazione e la corruzione ma, allo stesso tempo, non le condanna del tutto al peccato come se comprendesse che le stesse donne sono simili all'uomo, che non sono quella visione medioevale di depravazione e corruzione ma anche sesso generatrice di vita.
Per meglio comprendere questi passaggi vedere Rinascimento Americano e Rinascimento Americano I. L'America che stava ritrovando pian piano se stessa ed i propri valori nell'uguaglianza e nella libertà, viveva attraverso le realtà specifiche di ogni autore, un proprio conflitto interiore. Hawthorne fu grande amico di Elizabeth Palmer Peabody e di Sarah Margareth Fuller, oltre che sostenitore del diritto di scrittura sulla vicenda personale di Fanny Fern. Oltre che amico delle "scrittrici" fu lo stesso che le definì (in un'occasionale lettera al suo editore) "scribacchine" anche se coperto dal segreto di una lettera confidenziale. Insomma Hawthorne fu il volto di mille contraddizini che mostrano, piuttosto, la fatica interiore del cambiamento e del vero progresso sociale.